Gli inibitori dell’integrasi dolutegravir (Tivicay, contenuto anche nel Triumeq e nel Dovato) e raltegravir (Isentress) provocano delle alterazioni nella struttura delle cellule lipidiche che possono favorire lo sviluppo di obesità o insulinoresistenza, ha riferito alla conferenza Jennifer Gorwood del centro di ricerca Saint Antoine, afferente all’Università della Sorbona di Parigi.
L’affermazione si basa su dati provenienti da studi di cellule raccolte da persone con infezione da HIV e da primati esposti ai farmaci. I risultati fanno sospettare che a seguito dell’assunzione di questi inibitori dell’integrasi si sviluppi una fibrosi del tessuto adiposo sottocutaneo e viscerale, oltre che una fibrosi dei preadipociti, associata alla sindrome metabolica.
Tuttavia ci sono divergenze di opinioni tra gli esperti in merito al ruolo della fibrosi adipocitica. Si tratta infatti di risultati preliminari, intesi a stimolare nuove ricerche, e non certo prove definitive del meccanismo con cui gli inibitori dell’integrasi provocano l’aumento del peso.
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Traduzione di LILA Onlus – Lega Italiana per la Lotta contro l’AIDS