Tra gli uomini gay e bisessuali guariti dal virus dell’epatite C (HCV) in alcuni grandi centri specializzati nel trattamento delle epatiti in Germania, dal 2014 ad oggi ben uno su sette è andato incontro a una reinfezione, si è appreso alla Conferenza.
Tutti gli eventi di reinfezione da HCV si sono verificati entro 18 mesi dal termine delle terapie curative.
Il rischio di reinfezione da HCV è risultato più elevato tra gli uomini che facevano uso promiscuo di aghi o siringhe per assumere stupefacenti durante il sesso/chemsex.
Il consumo di stupefacenti per via iniettiva, però, spiega soltanto circa un quarto dei casi di reinfezione.
Non è ancora chiaro quale ruolo giochi esattamente l’uso di droghe iniettive rispetto al sesso non protetto e pratiche sessuali come il fisting nell’epidemia di HCV tra gli uomini gay. Gli studi sembrerebbero infatti indicare che il virus dell’epatite C possa essere trasmesso attraverso i rapporti sessuali tra uomini in caso di contatto con sperma, muco rettale o sangue.
Studi precedenti hanno riscontrato che il 7/10% degli uomini gay guariti dall’HCV contraggono nuovamente l’infezione in tempi molto brevi.
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