Ricerca di unacura:
risultati contrastanti per ABX464
Alla conferenza è stato presentato il caso di un farmaco di recente introduzione che aiuta a stanare l’HIV dalle cellule infette e riduce i reservoir di HIV DNA ABX464, ma che tuttavia, una volta interrotta la ART, non è in grado di ritardare l’incremento della carica virale (rebound).
La speranza dei ricercatori è che ridurre il reservoir possa rendere il sistema immunitario in grado di controllare l’HIV. Questo senza eliminare completamente il virus. Dunque senza richiedere la somministrazione a vita della ART. Insomma, la cosiddetta cura funzionale.
ABX464 è un agente terapeutico sviluppato dalla casa farmaceutica francese Abivax.
Esso è in grado di bloccare la replicazione virale andando ad ostacolare l’attività di Rev. Una delle proteine essenziali per il completamento dell’RNA virale.
I ricercatori sperano che il farmaco sarà in grado di ridurre il numero di cellule infette che vanno a costituire il reservoir di HIV. La sua efficacia può essere valutata misurando i livelli cellulari di HIV DNA.
Alla conferenza sono stati mostrati alcuni dati emersi dalla fase IIa di un trial randomizzato in cieco sulla somministrazione di ABX464 o del placebo in soggetti HIV-positivi che già assumevano la ART.
Prima di prendere parte allo studio, ai 30 partecipanti è stata somministrata una monoterapia con darunavir potenziato per almeno 8 settimane e i soggetti presentavano una carica virale al di sotto delle 50 copie/ml.
I partecipanti sono stati randomizzati in due bracci di studio.
Il primo gruppo ha ricevuto ABX464 in aggiunta al regime già somministrato, il secondo invece il placebo.
Dopo 28 giorni i pazienti hanno interrotto tutte le terapie e, nel caso in cui la carica virale fosse salita oltre le 1000 copie/ml, hanno ripreso la terapia antiretrovirale.
Dopo 28 giorni dalla sospensione del trattamento, 8 soggetti del braccio ABX464 hanno risposto positivamente al trattamento (53%).
in quanto presentavano una riduzione di più del 25% di HIV DNA. I valori medi della riduzione nei soggetti che hanno risposto al trattamento sono del 38% e nessuno del gruppo dove è stato somministrato il placebo ha riportato variazioni dei valori.
Tutto questo non è bastato tuttavia a ritardare il rebound virale dopo la sospensione della terapia nei partecipanti del primo gruppo; non si è verficata una riduzione di HIV DNA tale da influenzare la velocità a cui la replicazione virale è ricominciata al momento dell’interruzione della terapia. Risulta chiaro quindi che, per raggiungere l’obiettivo dell’eliminazione di HIV DNA, sono necessari farmaci molto più potenti.
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Fonte: NAM