TasP (Treatment as Prevention)- Trattamento come prevenzione
Considerazioni riguardanti il ruolo della cART assunta da persone con HIV, ma su soggetti non infetti
TasP: Una revisione sistematica ha evidenziato come la riduzione del rischio di acquisire l’infezione per il partner non infetto nelle coppie in cui il partner infetto è in trattamento con farmaci antiretrovirali è stata globalmente del 42% negli studi osservazionali considerati (64% escludendo due studi con tempi di osservazione non adeguati) e del 96% nell’unico studio randomizzato e controllato [1].
– Uno studio basato su un modello matematico suggerisce che l’inizio immediato del trattamento nel partner infetto di una coppia siero discordante è un intervento con un profilo favorevole di costo-efficacia [2]. Inoltre, altri modelli matematici suggeriscono che una politica di offerta attiva del test con inizio anticipato del trattamento per i pazienti risultati HIV-positivi possa avere un sostanziale impatto nel limitare la diffusione del contagio, oltre a presentare un profilo favorevole di costo-efficacia [3-5], anche se in alcuni condizioni questo impatto si potrebbe rivelare modesto [6].
– In alcuni studi condotti a livello di popolazione è stata osservata una associazione, benché modesta, tra l’aumento della copertura della terapia antiretrovirale e della sua efficacia da un lato e la riduzione dell’incidenza di infezione [7-9] dall’altro, associazione però non osservata in alcune comunità [10]. Inoltre, anche nei paesi dove vi è ampia disponibilità della terapia
antiretrovirale, i sistemi di sorveglianza non suggeriscono alcuna diminuzione dell’incidenza di infezione da HIV.
– E’ stata redatta dalle principali associazioni di pazienti operanti in campo nazionale e internazionale una ‘dichiarazione di consenso della comunità sull’impiego della terapia antiretrovirale come strumento di prevenzione’ TasP [11] che sottolinea come la terapia antiretrovirale efficace nelle persone con HIV possa ridurre le possibilità di trasmettere il virus in maniera considerevole
(quasi zero).
Tuttavia, si evidenzia come non vi sia unanime parere su chi dovrebbe assumere la TasP, quando, e chi dovrebbe deciderne l’assunzione. Viene dunque ribadita la libertà dell’individuo della scelta finale in merito a questa questione, al fine anche di rispettare lo stile di vita della persona e di evitare una eventuale esposizione allo stigma, così come si ribadisce la necessità di un dialogo specifico sulla questione tra operatore sanitario e persona con HIV, che esiti, auspicabilmente, in una scelta condivisa.
Non secondaria la questione che il trattamento cioè la TasP e l’acquisizione delle corrette informazioni da parte della persona con HIV possa da una parte contribuire al raggiungimento della decisione e dall’altra ridurre il senso di colpa, ansia e
sofferenza che le persone con infezione hanno in merito alla possibilità di trasmettere l’infezione stessa, sottolineando dunque il vantaggio di questa opzione, fermo restando la responsabilità dell’individuo stesso.
Infine, viene ribadita la necessità di considerare questa strategia sinergica e non esaustiva rispetto ad altre strategie di prevenzione esistenti (preservativo-Ndr), così come viene sottolineata l’assoluta contrarietà a programmi sanitari che contemplino politiche d’obbligo sia nell’effettuare il test HIV sia nell’assunzione della terapia.
Quando la TasP
Il trattamento antiretrovirale a scopo preventivo in merito alla trasmissione di HIV è raccomandato:
-A persone con HIV che abbiano partner sessuali non infetti, indipendentemente dalla conta dei linfociti T CD4+ .
– A persone con HIV che la richiedano per qualunque causa .
Il trattamento antiretrovirale a scopo preventivo in merito alla trasmissione di HIV è una questione da affrontarsi in un incontro dedicato tra persona con HIV e operatore sanitario. In tale contesto, la persona con HIV deve essere posta nella condizione di poter decidere liberamente, senza alcuna costrizione o pressione, in merito a questa importante opzione.
Tuttavia, una scelta ragionata e informata non può prescindere da un adeguato materiale informativo posto a disposizione della persona con HIV, nonché dei tempi necessari per la decisione, al fine di poter così ben comprendere i vantaggi e gli svantaggi della strategia TasP.
Tale standard of care è da perseguire in tutte le persone con HIV, indipendentemente dalla conta del linfociti T CD4+ .
Riferimenti bibliografici:
1. Anglemyer A, Rutherford GW, Horvath T, Baggaley RC, Egger M, Siegfried N, Antiretroviral therapy for prevention of HIV transmission in HIV-discordant
couples (Review), The Cochrane Library 2013, Issue 4.
2. Walensky RP, Ross EL, Kumarasamy N, et al. Cost-effectiveness of HIV treatment as prevention in serodiscordant couples. N Engl J Med. 2013 Oct
31;369(18):1715-25
3. Granich RM, Gilks CF, Dye C, De Cock KM, Williams BG. Universal voluntary HIV testing with immediate antiretroviral therapy as a strategy for elimination of
HIV transmission: a mathematical model. Lancet 2009; 373: 48–57.
5. Eaton JW, Menzies NA, Stover J,How should HIV programmes respond to evidence for the benefits of earlier treatment initiation? A combined analysis of
twelve mathematical models. WHO/HIV/2013.56; World Health Organization 2013
6. Walensky RP, Paltiel AD, Losina E, et al. Test and treat DC: forecasting the impact of a comprehensive HIV strategy in Washington. Clin Infect Dis. 2010 Aug
15;51(4):392-400.
7. Das M, Chu PL, Santos GM, et al. Decreases in community viral load are accompanied by reductions in new HIV infections in San Francisco. PLoS One 2010;
5: e11068.
9. Wood E, Kerr T, Marshall BD, et al. Longitudinal community plasma HIV-1 RNA concentrations and incidence of HIV-1 among injecting drug users: prospective
cohort study. BMJ 2009; 338: b1649.
10. Castel AD, Befus M, Willis S, et al. Use of the community viral load as a population-based biomarker of HIV burden. AIDS 2012; 26: 345–53.
11. http://www.hivt4p.org
Fonte: Linee Guida 2014
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